lunedì 27 luglio 2009

IL CARROZZONE

E’ trascorsa una settimana dalla pubblicazione sul blog dell’Unità delle dieci domande sul Crescent al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, risposta: nessuna. Se le domande fossero state rivolte con la formula del silenzio assenso avrebbero ottenuto miglior esito.
Mesi invece sono passati dall’apertura di un dibattito che ha visto la nascita di un comitato, l’intervento di persone comuni, provenienti dal mondo della cultura, dell’arte e da architetti, pubblicate sui mezzi mediatici locali e nazionali. Tra gli interventi di personalità di rilievo spicca la pesante stroncatura di Gillo Dorfless che ha scritto “con Bofill (l’ architetto spagnolo che ha firmato il progetto del Crescent a Salerno n.d.r.) si cade spesso in una tipologia architettonica che non possiamo non chiamare kitsch. Molti suoi edifici sono esteticamente deprecabili e non fatti con ironia, ma perseguendo un’architettura vistosa, falsamente decorativa, antifunzionale, che fa colpo sul pubblico”. Mentre interessatosi direttamente al progetto dalla forma a mezzaluna di Salerno il critico Vittorio Sgarbi ha parlato di “spaventoso ministero sovietico” e di “impresa destinata a soddisfare, in primis, l’edilizia residenziale di lusso”. Risposta del Sindaco: insulti.
Si, pare incredibile, ma insulti sono stati rivolti sia al critico autorevole ora come in passato ai comuni cittadini che osano dissentire dalle sue idee e per questo sono stati linciati pubblicamente sulle emittenti locali ed irrisi con coloriti epiteti (chiwawa, pinguini, amanti delle baracce ecc.) senza possibilità di replica diretta. Neanche i consiglieri comunali che hanno votato la delibera, o il soprintendente che ha espresso il parere favorevole per il progetto di S. Teresa hanno avvertito la necessità di rispondere agli interrogativi e sciogliere i dubbi dei salernitani sulla colata di cemento che si abbatterà sul lungomare. Eppure dovrebbero sentirsi orgogliosi di essere riconosciuti come interlocutori preferenziali del dialogo tra autorità e cittadini.
D’altro canto sorprendono alcune spontanee dichiarazioni in merito alla vicenda, espresse a mò di giustificazioni, e che lasciano intendere mancanze ben più gravi di quelle che adombrano lo scandalo del Crescent tanto da richiamarmi alla mente il meccanismo involontario che ha portato a galla gravi omissioni in materia di Beni Culturali da una serie di intercettazioni a sfondo erotico-privato del nostro premier.
La prima dichiarazione a spiazzare è quella dell’Assessore all’Urbanistica il quale dichiara che il ricorso alle varianti si è reso necessario per snellire il Piano di Bohigas altrimenti ingestibile.
La seconda rivelazione è dello stesso De Luca che spiega come il Crescent e l’annessa Piazza della Libertà siano stati concepiti come più decorosa alternativa al progetto originale di Bohigas che prevedeva per l’area di S. Teresa residenze di tipo economico popolare. Mi sembra di arguire da queste affermazioni due mancanze gravi dell’Amministrazione cittadina, opposte e complementari. Ipotesi n°1: Bohigas ha concepito un Piano irrealizzabile ( ma a Barcellona sono riusciti a mettere in atto il progetto urbanistico dello stesso architetto catalano), mostruosamente complesso nella sua attuazione generale ed inadeguato nelle linee guida particolari; in tal caso è legittimo chiedersi perché l’Amministrazione di Salerno l’abbia approvato con enorme dispendio di denaro pubblico e di tempo.
Ipotesi n°2: si procede con le varianti per la totale incapacità di gestione del piano e/o perché risulta più comodo lavorare su interventi ad hoc, per non dire ad personam, come ha acutamente osservato F. Martino in un suo intervento.
C’è una frase del Sindaco De Luca relativa al clamore suscitato dalla vicenda del Crescentt e pronunciata in un’ intervista ad una emittente locale che colpisce profondamente ed inquieta per la sua forza autodenigratoria: “il carrozzone passa, restano i cani ad abbaiare!”
Che i cani continuino pure ad abbaiare finchè non si otterranno risposte concrete e civili, finchè esisterà libertà d’opinione e di idee, fino a quando non ci sarà smentita o conferma che questa Amministrazione è un carrozzone come essa stessa crede di sè ed afferma.

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